giovedì 22 marzo 2012

Allattando... Comunicazione "senza fili"..




Mattino.. la sua colazione è a letto: latte fresco di mamma.   Io intanto penso un pò a questo.. poi a un amico...che forse se fosse meno rigido avrebbe meno problemi... certo non è facile nella sua posizione... peccato, ci vorrebbe una donna.  Ecco che ha finito la poppata. Si alza, non mi guarda nemmeno perchè sa già dove andare a giocare e mentre scappa via mi dice "Sergio"..       Attonita e sbigottita gli chiedo di ripetere. E lui ripete.  Era il nome della persona a cui stavo pensando.   Questo accade, allattando.

martedì 20 marzo 2012

Lettera aperta ai dirigenti ASL VCO

In occasione dell’imminente concorso per la selezione di candidate per il ruolo di Ostetrica, pensiamo di farVi cosa gradita nel descriverVi le nostre aspettative di madri. Ogni nascita rappresenta un punto di non ritorno, un momento unico e irripetibile in grado di modificare tutti gli equilibri di una famiglia. Proprio per l’importanza che questo evento riveste nella vita delle persone coinvolte, pensiamo sia davvero importante poter avere al proprio fianco persone capaci di coglierne il significato.

Le righe che seguono sono state scritte da alcune delle madri della nostra Associazione e vogliono essere nello stesso tempo un augurio e una speranza: un augurio di poter avere Dirigenti che sappiano tracciare la strada e la speranza di avere Ostetriche in grado di percorrerla.

Con riconoscenza e un sincero augurio di buon lavoro.

Le madri dell'Associazione Nascere Insieme


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Che mi faccia coraggio. Che sia forte, una donna a cui potersi aggrappare (fisicamente e psicologicamente).
Non abbiamo solo bisogno controllare i valori del sangue ogni tre mesi, ma anche di sapere che la paura è di tutti.
Una donna che ha già avuto figli mi darebbe più sicurezza. Qualcuno che mi rassicuri sul fatto che io, neomamma, posso allattare e far crescere sano e forte un piccolo neonato.
EMPOWERMENT!
Se non mi spiega cosa sono gli scatti di crescita crea un danno! Il mio corpo cambierà, dovrebbe spiegarmi come si affronta un problema di ingorgo mammario.
Che ci guardaci negli occhi per spiegarci che noi sappiamo partorire! Il nostro corpo lo sa e la natura sarà nostra alleata!


Laura C.
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La mia ostetrica ideale è una donna che, oltre alle competenze tecniche, possiede competenze relazionali: sa dare supporto emotivo e spirituale.
E’ fondamentale per il benessere psico-fisico di una “futura madre” la relazione tra donne, della cura da donna a donna.
L’ostetrica dovrebbe saper comunicare fiducia e accettazione, libertà e disponibilità all’ascolto. Ci sono due condizioni però perché ciò avvenga: la mamma va lasciata libera e va sostenuta in ogni suo bisogno.
Una brava ostetrica dovrebbe saper entrare in empatia con la donna che assiste: perché questo sia davvero possibile è fondamentale la continuità dell'assistenza durante tutta la gravidanza fino al momento del parto, e poi nel puerperio.
Credo infine che l’assistenza alle donne dovrebbe essere individualizzata e non globalizzata.


Valentina
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Una donna forte ed energica, informata e aggiornata. non basta il pezzo di carta, ci vuole umanità! luce e profondità nello sguardo... la guardi e ti viene da fidarti.
Che sappia sostenere le donne, guidarle nel caso ce ne fosse bisogno, che trasmetta loro l'autostima necessaria (soprattutto nei momenti più difficili in cui si vorrebbe mollare il colpo...).
Che sappia sorridere e lottare per e con le donne, che diffonda i principi, e li metta in pratica soprattutto, per un parto naturale e per l'allattamento al seno (non solo a parole...spero che sia la base per scegliere un'ostetrica....), che sappia ascoltare ed entrare in empatia con la donna e la pancia.
Che non lasci sola una donna partoriente anche se ha finito il turno (so che è chiedere molto, ma per me è stato fondamentale).
Che sia sincera e che ti dica la verità e i segreti (anche se tali non dovrebbero essere) sulla nuova vita di madre.


Elisabetta
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Per me l'ostetrica ideale deve poter conoscere la donna PRIMA di entrare in sala travaglio per poterla sostenere secondo quello che la donna vorrebbe, ma che in quella circostanza è impossibilitata ad esprimere.
L'ostetrica ideale deve essere messa nelle condizioni di poter instaurare un legame di fiducia con la donna, meglio ancora con la coppia.
L'ostetrica ideale deve essere autoritaria, per tenere le redini della situazione anche quando sembra che tutto stia andando per il verso sbagliato.
L'ostetrica ideale deve essere coraggiosa, per sorreggere, incoraggiare, e se necessario anche difendere.
L'ostetrica ideale deve saper attendere.
L'ostetrica ideale deve essere motivata: come in tutti i settori, ma nell'assistenza alle persone soprattutto, quello che si svolge non può essere semplicemente un lavoro.
L'ostetrica ideale ha una missione: aiutare le donne a riportare alla luce la loro sapienza innata, la loro istintività; deve guidarle lungo il sentiero che ogni donna ha dentro di sè e che se lei stessa ha già percorso è meglio (meglio quindi se fosse donna e con figli).
Condivido infine con Elisabetta e Laura l'esigenza che l'accompagnamento non finisca con l'uscita dalla sala parto: un'assistenza che ti aiuti a superare le prime piccole difficoltà quotidiane alle prese con allattamento, ingorghi, monconi ombelicali, coliche & co; qualcuno che conosci e di cui ti fidi, che possa sostenerti anche solo con una telefonata.


Alessia
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La mia ostetrica ideale è dolce, protettiva, consapevole del fatto che le donne sono una grande forza della natura!
Ritengo importante che l'ostetrica abbia avuto molte esperienze in campo e che si informi sulle evoluzioni, sulle innovazioni relative al parto. Credo che il ruolo dell'osterica debba essere valorizzato e che le donne siano informate che è l'ostetrica che accompagna il parto e che il parto naturale è l'obiettivo.
La mia ostetrica ideale non dovrebbe essere apprensiva ma comunque realista e informata anche su tecniche alternative che possano accompagnare gli eventuali problemi della gravidanza, yoga, massaggi, meditazioni, rilassamento, arte-terapia; credo che l'osterica dovrebbe seguire la donna (o meglio la coppia) in maniera olistica, considerando mente, corpo e anima.
L'ostetrica è una figura che secondo me dovrebbe accompagnare la coppia dal concepimento, nella gravidanza, nella nascita, allattamento fino alla crescita del bambino.
Credo che il luogo dove si partorisce dovrebbe essere semplice e accogliente e che non ci siano troppe persone presenti oltre al compagno e all'osterica.


Maggie
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Una persona che accompagni il cammino della nascita dal concepimento al puerperio, affiancando la madre e/o la coppia di genitori nelle scelte piccole e grandi che lo caratterizzano.


Una persona che sappia meritare e conquistare la fiducia della madre e/o della coppia.


Una persona che sappia dare fiducia alla madre e alla coppia, affiancando e sostenendo le loro scelte con rispetto e senza forzature né condizionamenti.


Una persona competente e formata.


Una persona capace di flessibilità e al tempo stesso di coerenza. Sia in termini di tempo e risorse materiali, sia in termini di applicazione del proprio sapere e stile di lavoro.


Una persona inserita in un equipe di professionisti caratterizzata da reciproca stima, coerenza e condivisione di orientamenti e scelte, nel rispetto e nella valorizzazione delle singole competenze e degli specifici ruoli.


Chiara e Fiorenzo
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Ho avuto la grande fortuna di incontrare le ostetriche ideali e di poter scegliere di vivere la magia del parto e della nascita nell'ambiente che mi dava più sicurezza..... Sì, l'ostetrica ideale deve saper respirare e sintonizzarsi sul respiro della vita, deve saper guardare con occhio competente ed accogliente al tempo stesso, deve saper aspettare e sostenere. Deve poter operare in piena libertà e responsabilità in un ambiente accogliente e sicuro strutturato intorno ai bisogni di mamma, bambino e papà.


Laura L.

lunedì 19 marzo 2012

Progetto “Nati per amore”: i bambini raccontano la nascita

È difficile trovare le parole per descrivere un’emozione. Ogni madre ha esperienza di come sia complesso poter raccontare ad altri ciò che ha provato durante la nascita. Come professionisti che sulla scena della nascita ci stanno tutti i giorni, ci capita di trovare difficoltà nel ritrovare, negli scritti e nelle parole delle donne, ciò che realmente è stato. I silenzi e le voci, i colori e le luci creano un’alchimia unica e indescrivibile che può essere solo sperimentata.


Questa stessa magia della nascita è stata vissuta dai bambini della scuola dell’infanzia di Crevoladossola durante la loro “gita” all’ospedale Castelli di Verbania. La visita è stata una delle tappe del progetto “Nati per amore” nato grazie alla generosità di Iride Cycling Team e Funtos Bike e con il patrocinio di Fondriest For Children che hanno messo a disposizione gli strumenti per concretizzare ciò che L’ASL VCO e l’Associazione Nascere Insieme da tempo volevano creare: un progetto che fosse, allo stesso tempo, un momento di crescita per i bambini, una valorizzazione degli spazi e una collaborazione tra popolazione e Azienda. Qualcosa di più, quindi, di una semplice donazione ma piuttosto un vero e proprio percorso di crescita collettiva nel quale la comunità delle madri si assume l’onere di migliorare l’assistenza alla nascita dei bambini che verranno, utilizzando uno dei linguaggi più immediati per comunicare le emozioni: l’uso della pittura infantile. Un primo passo per una collaborazione che ci si augura duratura ed efficace.


I bambini della scuola dell’infanzia di Crevoladossola sono conosciuti per essere degli artisti provetti. Da molti anni, sotto la guida esperta delle loro insegnanti, realizzano opere d’arte, mostre e mercatini. I bambini incontrano l’arte partendo dalle proprie mani – ci racconta la maestra Paola Posadino - e dalla naturale esigenza dell’essere umano di conoscere, di esprimersi, trasformare, lasciare traccia di se stessi; realizzano opere individuali o collaborano per creare un’unica grande opera dove l’apporto individuale si deve integrare con quello dei compagni e con il progetto comune di lavoro. L’obiettivo educativo non consiste nel risultato ottenuto dal punto di vista artistico ma dal processo attuato, cioè dal percorso fatto per arrivare a quel risultato; pertanto l’insegnante, rispettando l’impostazione pedagogica della scuola, struttura situazioni e materiali che stimolino il processo, poi sostiene e incoraggia il bambino a sperimentare da solo, fare ipotesi e proposte ai compagni, pensare e progettare insieme. Il progetto intitolato “Nati per amore” si sviluppa attorno a questo indirizzo pedagogico; l’opportunità di realizzare dei quadri per il reparto di maternità è per la scuola uno stimolo entusiasmante perché permette di condividere le emozioni del colore e dei disegni dei piccoli artisti con un pubblico particolarmente vicino al mondo dei bambini.



Il lavoro dei giovani artisti è iniziato fin dal rientro a scuola dopo le vacanze natalizie. Con la collaborazione dei genitori e di alcune mamme in gravidanza, sono state proposte ai bambini alcune riflessioni sulla nascita e poi si è passati allo “studio”: l’”ecografia digitale” (fatta utilizzando colori a dita sulle pance delle mamme in attesa, “stampando” poi su fogli bianchi l’immagine del feto), l’”utero e il parto” (riprodotti con l’ausilio di materiali di psicomotricità, dove ogni bambino ha potuto provare a riproporre la nascita) e le innumerevoli ipotesi su cosa succede durante la gestazione. Poi il momento della verifica: la visita all’ospedale per “vedere davvero”.


Dapprima Anna si è prestata a mostrare ai piccoli una visita durante la quale l’Ostetrica ha spiegato come sia possibile toccare, guardare, misurare e ascoltare il pancione. Poi Alessia e Stefano hanno mostrato cosa succede durante un travaglio. I bambini hanno sostato silenziosi ed affascinati ad osservare quei genitori in procinto di accogliere il loro bambino, attentamente assistiti dalle cure dell’Ostetrica. Senza bisogno di raccomandazioni, si sono seduti con gli occhi sgranati e la bocca aperta, incantati dall’atmosfera di quiete che riempiva tutti i cinque sensi. Successivamente hanno visto Raffaella che allattava il suo cucciolo nato da poco e, infine, hanno salutato i piccoli ospiti della Terapia Intensiva. Una merenda in reparto e un gelato sul lungolago prima di rientrare a scuola, carichi di emozione e di ricordi che ben presto si sono trasformati in colore nei primi disegni abbozzati dopo il rientro: la poltrona gialla, il cuscino verde, le candele profumate, la musica gentile e due genitori sorridenti e armoniosamente stanchi.


Non ci resta che aspettare con fiducia. A maggio, il mese delle mamme, accoglieremo ancora questi giovani amici per l’atteso momento della consegna della prima opera. Per il momento non ci resta che augurare loro buon lavoro!
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L’Associazione Nascere Insieme nasce nel 2002 per offrire sostengo ai genitori durante gravidanza, parto, puerperio e prima infanzia. Recentemente, con l’accreditamento “Ospedale Amico dei Bambini OMS-UNICEF” per il sostengo all’allattamento al seno e con il via al progetto “Comunità Amica dei Bambini OMS-UNICEF”, si sono delineati nuovi spazi di collaborazione con l’ASL VCO che si potranno ulteriormente arricchire in futuro. L’associazione auspica una pronta adesione al progetto “Ospedale amico di mamme e neonati OMS-UNICEF” mettendo a disposizione le proprie volontarie per favorire il percorso di accreditamento. Per maggiori informazioni su come sostenere le attività dell’Associazione www.nascereinsiemevco.blogspot.it, Facebook “Associazione Nascere Insieme”, conto corrente postale 1005072192.



domenica 11 marzo 2012

Associazione Nascere Insieme





Attività di orientamento sul tipo di parto
Assistenza domiciliare all’allattamento al seno 
Assistenza telefonica e online all’allattamento
Servizio di prestito di libri 
Corso di yoga per gestanti “Coccole in pancia” 
Come portare i bimbi
Ogni mese gruppi di auto-mutuo aiuto sull’allattamento a Domodossola, Verbania, Baveno e Cannobio